26/04/2024

Chi non conosce una delle più famose tra le saghe della storia della fantascienza? Creata dal compianto Gene Roddenberry questa serie TV ha spopolato sul piccolo schermo, per poi avere anche un lungo seguito cinematografico. Dopo l’ultima avventura al cinema, diretta dal regista J.J. Abrams, adesso Star Trek raggiunge una nuova frontiera: il gioco di ruolo online. Creato dalla Cryptic Studios, il gioco è ambientato nel 25° secolo, 30 anni dopo gli eventi di Star Trek: Nemesis.

In Star Trek Online, il giocatore interpreta il capitano di una nave stellare, che serve la Federazione o l’Impero Klingon (giocabile solo dopo aver raggiunto il livello 6 nella Federazione). Il gioco si divide tra la fase a bordo della nave di tipo esplorativo e di combattimento nello spazio profondo e la fase delle missioni a terra. Alcuni personaggi famosi di Star Trek come Zachary Quinto e Leonard Nimoy hanno prestato la loro voce per alcuni filmati di intermezzo del gioco.

E’ possibile creare la propria uniforme personale o usare quelle della varie serie e film, alcune già presenti in gioco, altre ottenibili tramite l’acquisto nel negozio digitale. Durante la creazione del proprio personaggio/capitano è possibile scegliere tra le famose razze (umano, vulcaniano, bajoriano, ecc), ognuna di esse ha delle capacità innate che rendono una razza diversa dall’altra. Per chi invece non si accontenta degli archetipi offerti è possibile creare una razza totalmente nuova, decidendone non solo l’aspetto fisico ma anche le specializzazioni in modo da avere un personaggio esattamente come lo si desidera.

Un progetto così ambizioso non poteva essere esente da grosse aspettative più o meno mantenute. E’ stato criticato il sistema di combattimento a terra definito privo di spessore e troppo scarno, inoltre il prezzo di abbonamento mensile per giocare (circa 15 euro) è stato ritenuto troppo alto, visto che le due espansioni (Season 1 & 2) hanno un prezzo pressocchè simile. Il futuro di questo MMORPG resta quindi nebuloso per ora. Ai posteri l’ardua sentenza!

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